Fotografia Stenopeica
workshop con Marco Scataglini
La fotografia stenopeica (dal greco stenos opaios, cioé piccolo foro), più che una tecnica, è una vera e propria filosofia di ripresa, con alle spalle secoli di storia, visto che il foro stenopeico veniva già impiegato (dai pittori ad esempio) ben prima dell’invenzione della fotografia.
Con questa tecnica si utilizza per creare le immagini –invece di una o più lenti (cioè di un obiettivo) – la diffrazione della luce che passa attraverso un foro piccolissimo (si parla di frazioni di millimetro) realizzato in una sottile lamina metallica. Il risultato sono fotografie generalmente poco definite, ma (è bene sottolinearlo) non “sfocate” (anzi, la profondità di campo è totale).
La fotografia stenopeica è un viaggio nella storia della visione e della creatività umana, una continua scoperta, una fonte inesauribile di ispirazione e consente di fare una sorta di pausa di riflessione, di rallentare (anche per i tempi di scatto lentissimi!), di rinunciare all’acquisto di macchinari sempre più potenti e costosi per tornare ad avere cura per la propria arte: una scatola, del lamierino, un ago, un po’ di carta fotografica bianco e nero o un rullo negativo sono sufficienti per creare la fotocamera da utilizzare per le nostre fotografie.
Niente ci impedirà poi di tornare a divertirci con la fotocamera digitale da 32 megapixel, ma almeno lo farete (garantito) con rinnovata consapevolezza.
Durante questo workshop, oltre a parlare degli aspetti puramente tecnici, vedremo come realizzare un foro stenopeico, da utilizzare per semplici fotocamere autocostruite o come sostituto dell’obiettivo della nostra reflex digitale o della nostra Mirrorless. Dopo aver predisposto l’attrezzatura (digitale o a pellicola) si andrà in giro per gli splendidi vicoli del centro storico di Roma per realizzare le fotografie, Al ritorno in sede, provvederemo a sviluppare le fotografie analogiche e a visionare le foto digitali e trarremo le conclusioni.
Marco Scataglini nasce a Roma il 20.02.1964, vive e lavora a Tuscania (VT).
Nei primi anni ’90 ha iniziato a collaborare con l’agenzia Panda Photo di Roma, poi con la rivista “Plein Air”, in seguito con diverse altre riviste. In tempi più recenti ha pubblicato i suoi reportages (fino ad oggi circa 200) con “I Viaggi di Repubblica”, “Gente Viaggi”, “Vie del Gusto”, “Qui Touring”, ed altre. Attualmente le sue foto sono distribuite dalle agenzie Marka, Arcangel Images e Alamy. È autore di diverse guide: una sul Tevere (“Il Viaggio del Tevere”), una sulla Campagna Romana (“Tutt’Intorno Roma”), una sul Lazio meridionale (“Nella Terra di Saturno”) e due sulla Tuscia (“Terre e Castelli” e “Dal Mignone alla Fiora”) ed ha all’attivo un libro fotografico su Roma per Geo Mondadori. Con l’editore Palombi ha pubblicato i cataloghi relativi alle mie mostre “Verso Sud” ed “Herbario Magico” e con l’editore Penne&Papiri ha pubblicato il volume “Lucus” dedicato ai boschi e agli alberi e il libro “Il fotografo non si annoia mai”. Sue foto sono state utilizzate per illustrare diversi libri, in particolare quelli editi dalla Iter di Subiaco. Ha realizzato numerose cartoline su Roma, il Lazio, l’Abruzzo ed altre zone del Centro Italia e pubblicato diversi calendari. Ha lavorato anche per musei ed istituzioni pubbliche: le sue foto arricchiscono il “Museo della Pietra” di Ausonia (FR), mentre ha contribuito alla creazione degli archivi fotografici dell’APT di Roma, dell’Ente RomaNatura, del Comune di Castelsardo (SS), del Comune di Osimo (AN), dell’APT di Siena, dell’APT di Rieti, dell’Ente Parco di Vejo. Si dedico a tempo pieno a progetti creativi legati alla fotografia, il più delle volte con la realizzazione di mostre Fine Art. È specializzato in articolare nelle tecniche alternative e “Lo-Fi”, dalle Toy Cameras al foro stenopeico, dalle Polaroid alle tecniche di stampa antiche. La sua ultima mostra, “Timeless-Scapes”, tenutasi a Palazzo Orsini di Bomarzo in anteprima lo scorso ottobre, è realizzata in buona parte con fotocamere stenopeiche.